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Utilità della biopsia del midollo osseo nella diagnosi di febbre di origine sconosciuta


La febbre di origine sconosciuta rimane ancora una sfida diagnostica; la diagnosi può rimanere oscura per diverse settimane o mesi.
Il ruolo della biopsia tissutale rimane cruciale nell’approccio diagnostico.

Ricercatori francesi hanno riportato una serie di 130 casi consecutivi con febbre di origine sconosciuta. I pazienti, non-immunocompromessi, erano stati ospedalizzati tra il 1995 e il 2005 per malattia febbrile di causa incerta, della durata di almeno 3 settimane.

Una diagnosi specifica è stata raggiunta in 31 casi mediante biopsia del midollo osseo ed esame storico ( resa diagnostica: 23.7% ).

Sono stati riscontrati 3 tipi di malattie: malattie maligne ematologiche in 25 casi, tra cui 19 pazienti con linfoma maligno, 4 con leucemia, 1 con leucemia a cellule capellute, e 1 con mieloma multiplo; malattie infettive in 3 casi; mastocitosi sistemica in 2 casi; e granulomatosi disseminata in 1 caso.

La trombocitopenia ( odds ratio, OR=4.9 ) e l’anemia ( OR=3.24 ) erano i fattori predittivi più attendibili riguardo all’utilità della biopsia del midollo osseo.

Le colture di midollo osseo hanno avuto valore molto limitato nella coorte esaminata.

L’uso dei corticosteroidi non sembra aver inciso sul rendimento della biopsia.

In conclusione, la biopsia del midollo osseo è un’utile tecnica per la diagnosi di febbre prolungata nei pazienti immunocompetenti. ( Xagena2009 )

Hot A et al, Arch Intern Med 2009; 169: 2018-2023


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